Armonia

Ho imparato con l’esperienza che l’armonia ha le sue regole e che se stai bene in un luogo è perché c’è equilibrio, bilanciamento, evidenza delle proporzioni. Concretizzazione di funzionalità. La bellezza è soggettiva, è vero, ma l’armonia no. Ha regole mutuate dalla natura, dalla chimica e dalla fisica. Come la musica, di cui il pentagramma è la regola. In pittura i colori caldi si oppongono ai freddi. In natura gli elementi si contrappongono in maniera complementare. Se vi sentite in sintonia con uno spazio, state pur certi che chi lo ha realizzato ha giocato con le leggi dell’euritmia. Con i principi fondamentali dell’architettura.

A volte si pensa erroneamente che nell’arredamento non ci siano regole e che ognuno possa miscelare le cose a proprio piacimento. Vi siete mai chiesti perché da certe case non vorremmo mai andarcene e da altre non vediamo l’ora di uscire? Certe case  ci soffocano di oggetti, di notizie, di emozioni e di colori. Altre ci aggrediscono con l’opulenza e il cattivo gusto. Oppure ci intristiscono per il freddo minimalismo o il brutalismo di materiali inadatti. E che dire di quegli esperimenti di puro formalismo che rendono gli spazi inarredabili, dove non sai mai dove posizionare gli oggetti?